UDINESE : …E LA SOSTA CONTINUA…

Vedersela a cavallo della sosta per la Nazionale prima con la formazione più forte del torneo, ma da ieri pomeriggio meno marziana, e poi affrontare la seconda forza del campionato e per di più allenata dal più esperto dei Mister, cioè quel Carletto Ancelotti vero colpo di mercato dei partenopei non poteva certo essere il miglior viatico per la Nostra Udinese affamata di punti e che sembra essersi piantata al lampo di De Paul ed al contropiede di Lasagna nella vittoriosa trasferta del Bentegodi di Verona sponda clivense. Era il 23 settembre e sembra passato un secolo perché personalmente speravo che quella lusinghiera posizione in graduatoria potesse essere la miglior base per dare un senso all’ipotetico nuovo corso “spagnolo”. Purtroppo niente di tutto ciò e non è sufficiente dare la colpa al calendario perché lentamente ma sembra inesorabilmente i bianconeri stanno perdendo la propria (quale?) identità. Proprio su questo voglio soffermarmi perché hai voglia di parlare di calciatori, mentalità, fame e quant’altro ma secondo me è l’impronta che manca è questo e’ compito primario ed essenziale dell’allenatore.

Ieri per esempio si è provato a cambiare modulo con praticamente gli stessi interpreti ma alla base c’è un’insicurezza, unita alla confusione, che genera una sensazione di impotenza e che mi ricorda simpaticamente il 5-5-5 di oronziana memoria. Tutti sanno che i moduli si lasciano scrivere e che è l’interpretazione che fa la differenza, ma una squadra così slegata ed illogica quest’anno non l’avevo ancora vista. Segmentandolo il 3-5-1-1 ( con Mr Guidolin in tribuna a commentare il match con il grande Pardo) sembrava più un 3-1-4-1-1??? e con il Mr Velazquez già pronto nel primo tempo a correggersi. Intanto il Napoli dopo un quarto d’ora aveva già indirizzato la gara sui binari auspicati per gli azzurri e con i bianconeri imperterriti a non capirci nulla. Se poi non riesci a capitalizzare le occasioni che le grandi squadre ti concedono (con il contagocce) ecco che la sensazione di uscire sconfitti da questo tipo di gare diventa sempre più una certezza. È vero, aspetto sottolineato anche da Mr Ancelotti, che la gara è stata in bilico fino all’80’, ma solo per quanto concerneva il risicato vantaggio degli ospiti, ma è incontrovertibile che giocando così con le grandi il risultato sarà sempre scontato e con quelle del tuo lignaggio sarà impresa ardua imporsi; in questo senso le gare disputate ieri da Spal e Genoa dovrebbero insegnare qualcosa.

Paolo Matrecano