UDINESE – INTER : COME UN ANNO FA….

Retto lunedì sera per ottanta minuti il confronto contro i nerazzurri atalantini, gara poi persa seppur in maniera dignitosa ma pur sempre persa, adesso il calendario proporrà per l’Udinese, sabato sera allo Stadio Friuli, un avversario dalle identiche tinte, e che precede di un gradino in classifica i terribili ragazzi di Mr Gian Piero Gasperini. Sotto l’arco dei Rizzi giungerà l’Inter dell’ex Luciano Spalletti desiderosa tanto di consolidare il proprio terzo posto “Champions”, quanto di mettersi al riparo da una probabile bagarre dell’ultimo momento vista l’ammucchiata creatasi alle proprie spalle per guadagnare la quarta poltrona che consegna l’Europa che conta. Per i bianconeri si tratterà del penultimo impegno interno di questa travagliata annata e sembra proprio di essere tornati indietro di un campionato viste le molte analogie che accomunano il percorso dei due tornei e speriamo conseguentemente che anche il risultato finale sia lo stesso.

Ipotizziamo che Mr Igor Tudor sia giunto oggi sulla panchina friulana, come nel 2017/18, quando cioè fu chiamato al capezzale dell’Udinese che era stata capace di perdere con Mr Massimo Oddo ben 11 partite consecutivamente e di essere poi risucchiata in zona retrocessione. In entrambe le situazioni sono solo 4 le gare al termine del campionato, medesimi sono anche i punti in graduatoria (33 in 34 gare) e sempre di 4 tacche e’ il margine rispetto ai 29 della terzultima, oggi rispetto all’Empoli, nel 2018 nei confronti di Chievo e Crotone. Anche quest’anno il calendario offre ai bianconeri l’Inter fra le mura amiche ed altre 3 gare che dovrebbero risultare più morbide perche’ il Frosinone allo Stirpe, la Spal al Friuli ed il Cagliari in Sardegna giungeranno agli scontri senza nulla dover chiedere al loro torneo. L’anno scorso i nostri dovettero vedersela, oltre che appunto con l’Inter, con Benevento, Verona e Bologna; anche queste ultime 3 senza nulla da conquistare. Bene; l’anno scorso furono ottenuti 7 punti che permisero di raggiungere la fatidica “quota 40”, questa volta “deve” andare a finire nella stessa maniera.

Paolo Matrecano